In occasione di una rassegna a cui ho avuto il piacere di partecipare con le immagini delle serie “Peaceful” e “Empty Spaces” ho cercato di ideare un sistema espositivo in grado di trasmettere all’osservatore la mia percezione delle forme, dei colori e, in generale, dello spazio. E’ nato così l’allestimento “Q U E S T O  S P A Z I O  P U O’  E S S E R E  T U O“ (Vedere Oltre, XI Simposio di fotografia, 10 giugno 2017 - Motta di Livenza), allestimento nato anche grazie al confronto e collaborazione con sguardi allenati ed esperti oltre che sensibili e, soprattutto, esterni al mio punto di vista, aspetto questo importante per confrontare ciò che cerco di condividere e ciò che realmente viene percepito. Mi riferisco in particolare agli sguardi di Stefano Ciol e Alessandra Santin.

L’idea iniziale di realizzare delle “composizioni” di immagini si è evoluta. Gli abbinamenti delle immagini sono nati cercando l’equilibrio cromatico e geometrico, praticamente applicando su una scala più larga le linee guida che accomunano tutte le singole immagini realizzate per la serie “Peaceful” e “Empty Spaces”. Non è tutto. Lavorando alle installazioni compositive poi esposte ho realizzato il movimento dello sguardo, il piacere e la vertigine di passare da un’opera all’altra guidato da una linea o un colore e percependo una sorta di continuità. Le singole immagini avevano perso la loro connotazione individuale ed erano diventate tasselli di un’unica opera più grande e visionaria, uno “spazio complesso” di cui io ho proposto la mia interpretazione lasciando però libertà all’osservatore di maturare la propria. Da qui la scelta del manifesto “Questo spazio può essere tuo” che non voleva essere solo il titolo dell’allestimento ma anche un chiaro invito a osservare le installazioni in maniera personale e con la mente libera da qualsiasi schema o struttura, come suggerisce anche l’alterazione degli orizzonti, scelta questa forse azzardata, non da tutti condivisa ma che richiede il distacco dalle dinamiche che quotidianamente viviamo.

“Questo spazio può essere tuo” è diventato Un modo di osservare e uno strumento per continuare a osservare lo spazio e condividere la mia percezione, una nuova fase della mia ricerca.

M C

B1 - Copia D1 - Copia C1 - Copia

(Immagini dall'allestimento di Motta di Livenza, Vedere Oltre 2017)